Auto Elettriche Francia

Come funziona e cosa prevede il nuovo (e discusso) sistema di incentivi per l’acquisto delle auto adottato dalla Francia.

Il 2024 del settore automobilistico si apre con il controverso caso degli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche e stop ai veicoli made in China. A fare da apripista è stata la Francia, che dal 1 gennaio ha introdotto un sistema a punteggio per l’assegnazione degli incentivi. Come funziona questo sistema? Semplice. Gli  incentivi per l’acquisto di auto elettriche saranno concessi solo ai modelli con un punteggio di sostenibilità ambientale compreso tra 60 e 100 e il punteggio sarà calcolato tenendo conto, oltre che del livello di emissioni, anche dell’ecosostenibilità della produzione e della logistica.

Come funziona il nuovo sistema di incentivi

Come cambiano le regole? Semplice. Il bonus (fino a 5.000 euro) varrà solo per le vetture con una massa inferiore a 2,4 tonnellate, con un prezzo di listino fino ad un massimo di 47.000 euro e un punteggio ambientale compreso tra 60 e 100.

La Francia alza il muro contro la Cina dopo l’indagine anti-dumping

La decisione è stata presa per contrastare la crescente presenza di auto elettriche cinesi sul mercato francese e la destinazione degli incentivi stanziati dal governo; numeri alla mano, infatti, i bonus hanno riguardato per il 40% auto elettriche fabbricate in Cina.

Il provvedimento nasce in seguito all’indagine della Commissione europea sulla disparità in termini di barriere doganali; i produttori cinesi pagano il 10% per esportare le auto sul mercato europeo mentre le case automobilistiche europee, per accedere al mercato cinese, pagano tra il 15 e il 25%. Per riequilibrare la situazione, il governo francese ha deciso di intervenire modificando le condizioni per accedere agli incentivi.

I nuovi criteri di accesso, per dovere di cronaca, vanno a penalizzare anche alcune vetture di gruppi francesi, come ad esempio la Dacia Spring, prodotta dal gruppo Renault in Cina, che ha un punteggio di sostenibilità ambientale inferiore ai 60 punti.

Conseguenze, rischi e prospettive: la stretta potrebbe penalizzare i consumatori?

Ma si tratta di una scelta anti made in China? Analizzando le conseguenze di questa decisione, non ci sono dubbi sul fatto che la norma introdotta vada a favorire i produttori europei, che hanno sofferto e non poco la concorrenza cinese.

Se da una parte la mossa protezionista ha raccolto il consenso di molti addetti ai lavori e larga parte dell’opinione pubblica, dall’altra le associazioni dei consumatori hanno espresso una moderata preoccupazione. Il rischio, sottolineano, è che, per adattarsi alle nuove regole, i produttori potrebbero essere costretti ad aumentare il prezzo delle auto per compensare i costi di produzione e logistica più elevati. Inoltre, le auto elettriche con un punteggio di sostenibilità ambientale elevato sono ancora una minoranza sul mercato, quindi le nuove regole potrebbero ridurre la possibilità di scelta per i consumatori. Come abbiamo visto, la normativa va a penalizzare anche auto prodotte da case automobilistiche europee, non più accessibili beneficiando deglj incentivi.

Evidentemente, siamo ancora in una fase di raccolta dati e nel corso della quale non è possibile procedere con una valutazione equilibrata di quelli che sono gli effetti di questa misura, cosa che sarà possibile fare solo nel corso dei prossimi mesi.